“Ridiamo con Cechov” è il titolo dello spettacolo che si terrà sabato 23 e domenica 24 novembre, rispettivamente alle 21:00 e alle 18:00, al Teatro Funtarò in via Largo Lituania 12 – già via Danimarca 50/D – a Palermo.
Lo show in tre atti segna la nascita dell’associazione “La Torre di Babele”, che vede in qualità di direttore artistico Antonio Ribisi La Spina.
Insieme all’artista palermitano, che firma anche la regia, sul palco anche gli altri soci fondatori Martina Galione, presidente in pectore della costituenda realtà associativa, Francesco Grisafi, Sergio Coffaro e Stefania Chiavetta.
L’OMAGGIO ALLO SCRITTORE RUSSO
Anton Pavlovič Čechov, scrittore e drammaturgo originario di Taganrog, figura tra i maggiori autori letterari e teatrali europei del XIX secolo.
All’inizio del XX secolo, il regista Konstantin Stanislavskij elaborò una nuova metodologia della recitazione sui suoi testi teatrali, per adeguare l’arte drammatica all’espressione di stati d’animo complessi e alle sfumature emozionali di personaggi apparentemente quotidiani, ma portatori di istanze attribuibili a ogni essere umano.
Anatolij Lunačarskij, nella commemorazione cecoviana in occasione del venticinquesimo anniversario dalla morte dello scrittore, disse che ben pochi tra gli autori del passato seppero essere così chiaroveggenti e infallibili nel guidare gli uomini attraverso il labirinto della vita passata.
I TRE ATTI DELLO SPETTACOLO
La domanda di matrimonio
L’atto unico “La Domanda di Matrimonio” venne scritto da Anton Pavlovič Čechov nel 1888 in forma di vaudeville, genere teatrale particolarmente apprezzato dal pubblico russo di allora.
Il breve testo mira a mettere in ridicolo la piccola borghesia russa dell’epoca, oggetto di aspre critiche.
E, in effetti, nessuno dei personaggi ne esce particolarmente bene: tutti e tre, sebbene in maniera differente, sono persone grette e meschine.
Decisamente attaccate alle loro proprietà, sono troppo avari e pieni di sé per avere confronti educati e civili con l’uno con l’altro.
Fa male il tabacco
Il dramma di un uomo autorevole e dispotico viene raccontato attraverso una conferenza sui danni del tabacco che si trasforma in un divertente, ma amaro, monologo di un individuo mite.
Scritto nel 1886, è stato rivisitato nel 1903.
L’anniversario
“L’anniversario” tratta il tema della diversità tra il mondo maschile e quello femminile, ironizzando sulla classe borghese.
In onore dei festeggiamenti per l’anniversario della banca, il direttore si prepara a ricevere i delegati e spera che tutto fili liscio.
Il suo brusco collaboratore misogino lo avverte di tenere le donne lontane dalle celebrazioni per evitare che le rovinino.
Ciò si rivelerà effettivamente vero quando a irrompere nei preparativi sarà una vecchia signora che pretende soldi dal direttore.
La stessa moglie di quest’ultimo, come se non bastasse, di ritorno da un viaggio, inizierà a civettare sull’ultima disavventura amorosa della sorella.